Il bonus donne 2025 del decreto Coesione finanzia l’esonero totale dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un massimo di ventiquattro mesi, esclusi i premi e contributi INAIL, ma senza intaccare l’aliquota previdenziale della lavoratrice ai fini pensionistici. In un grafico i dettagli principali dell’incentivo.
Il bonus Donne 2025 è una misura di sostegno all’occupazione femminile introdotta dal Governo italiano per promuovere l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro.
Questa agevolazione è stata definita dall’art. 23, D.L. n. 60/2024, convertito con modificazioni dalla legge n. 95/2024, e disciplinata dal decreto attuativo firmato l’11 aprile 2025 dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
L’iniziativa fa parte del Programma Nazionale “Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027” e mira a ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro, favorendo l’occupazione stabile delle donne in settori strategici.
Quali sono gli obiettivi del bonus Donne 2025
L’obiettivo principale del bonus Donne 2025 è incoraggiare le imprese a investire nell’occupazione femminile, offrendo incentivi economici per l’assunzione a tempo indeterminato di donne appartenenti a categorie particolarmente svantaggiate.
L’incentivo si propone di:
- promuovere l’inclusione lavorativa delle donne in contesti caratterizzati da bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro;
- ridurre le disparità di genere, favorendo l’accesso delle donne a posizioni stabili e ben retribuite;
- rafforzare la competitività delle imprese italiane attraverso l’ampliamento della forza lavoro qualificata e diversificata;
- contribuire alla crescita economica sostenibile del Paese, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Quali sono le caratteristiche dell’incentivo
Il bonus Donne 2025 offre un esonero totale dai contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per un massimo di ventiquattro mesi, esclusi i premi e contributi INAIL, ma senza intaccare l’aliquota previdenziale della lavoratrice ai fini pensionistici.
I dettagli principali dell’incentivo includono:
- durata: massimo 24 mesi per ciascuna lavoratrice assunta con contratto a tempo indeterminato;
- importo massimo: fino a 650 euro al mese, nei limiti del 50% dei costi salariali ammissibili, come definiti dal Regolamento (UE) n. 651/2014;
- aliquota previdenziale: l’incentivo copre il 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, mantenendo inalterati i diritti pensionistici della lavoratrice;
- esclusioni: non si applica ai rapporti di lavoro domestico, ai contratti di apprendistato e alle imprese in difficoltà economica.
Chi sono i destinatari dell’incentivo
Il bonus Donne 2025 è destinato alle imprese che assumono le seguenti categorie di lavoratrici:
- donne disoccupate da almeno ventiquattro mesi, indipendentemente dalla residenza;
- donne disoccupate da almeno sei mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, che possono beneficiare di fondi strutturali dell’Unione Europea;
- donne impiegate in professioni o settori specifici, individuate annualmente con decreto del Ministro del Lavoro, per un massimo di dodici mesi di esonero contributivo.
Quali sono i requisiti per l’accesso all’incentivo
Per accedere all’esonero contributivo, le aziende devono soddisfare una serie di requisiti stringenti:
- incremento occupazionale netto: l’assunzione deve comportare un effettivo aumento dell’organico rispetto alla media degli ultimi dodici mesi, calcolato secondo le regole dell’Unione Europea;
- divieto di cumulo: l’incentivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni contributive, ma è compatibile con la maggiorazione del costo ammesso in deduzione per le nuove assunzioni;
- mantenimento dell’occupazione: nei sei mesi precedenti l’assunzione incentivata, l’azienda non deve aver effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o collettivi nell’unità operativa interessata;
- assunzione successiva alla domanda: l’assunzione deve avvenire solo dopo la presentazione della domanda di incentivo, che deve essere completata entro dieci giorni dall’accantonamento delle risorse da parte dell’INPS.
Quali sono la dotazione finanziaria e i limiti di spesa
La misura è finanziata con le seguenti risorse:
- 2024: 7,5 milioni di euro
- 2025: 121,7 milioni di euro
- 2026: 225,7 milioni di euro
- 2027: 124,8 milioni di euro
L’INPS è incaricato di monitorare l’utilizzo delle risorse e di comunicare trimestralmente i risultati al Ministero del Lavoro e al MEF. In caso di esaurimento dei fondi, l’Istituto dovrà sospendere l’accoglimento di nuove domande.
Come presentare le domande
Le aziende devono presentare le richieste esclusivamente online tramite il portale dell’INPS, includendo:
- dati identificativi dell’azienda e della lavoratrice;
- tipologia di contratto e orario di lavoro;
- dichiarazione di esclusione dal cumulo con altri incentivi;
- verifica delle risorse disponibili a livello territoriale.
Le domande devono essere presentate prima dell’assunzione e completate entro dieci giorni dall’accantonamento delle risorse.
Quali sono le sanzioni e i controlli
I datori di lavoro che ottengono indebitamente l’esonero saranno soggetti al recupero delle somme e al pagamento delle relative sanzioni. Inoltre, saranno applicabili eventuali responsabilità penali in caso di dichiarazioni false o mendaci.
Fonte IPSOA.it
